Fwu Life Insurance Lux: assicurazione vita

𝐇𝐚𝐢 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨𝐬𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐨𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐧 𝐅𝐰𝐮 𝐋𝐢𝐟𝐞 𝐈𝐧𝐬𝐮𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞 𝐋𝐮𝐱?
Sapevi che la compagnia è fallita, mettendo a rischio i risparmi di molti assicurati? Se anche tu sei coinvolto in questa situazione e non sai come recuperare i tuoi soldi, non preoccuparti: noi di U.Di.Con Emilia Romagna siamo al tuo fianco! Il nostro team di esperti è pronto ad assisterti per ottenere il rimborso che ti spetta. Non lasciare che questa difficoltà ti colga impreparato: contattaci subito e ti aiuteremo a far valere i tuoi diritti!

Truffa dei resi: come difendersi

Ormai quasi tutti ci siamo trovati nella situazione di acquistare un prodotto online e, una volta ricevuto, non essere soddisfatti, decidendo quindi di restituirlo. Quello che dovrebbe sembrare un processo semplice e lineare, tuttavia, può facilmente trasformarsi in un incubo. Infatti, sempre più frequentemente, la restituzione di un oggetto acquistato online può essere il punto di partenza per quella che è conosciuta come la "truffa del reso". In particolare, i pacchi restituiti arrivano vuoti a destinazione, specialmente quando si tratta di prodotti tecnologici, come telefoni e dispositivi elettronici

Quando si acquista un prodotto online, la legge europea offre un diritto fondamentale al consumatore: il diritto di recesso, che consente di restituire l’acquisto entro 14 giorni dalla ricezione senza dover fornire una motivazione. Tuttavia, per poter usufruire di tale diritto, ci sono due condizioni fondamentali da rispettare:

  1. L’acquisto deve essere effettuato da un consumatore, ovvero da una persona fisica che acquista da un venditore professionale. Contratti tra privati o tra imprese non sono inclusi.
  2. L’acquisto deve essere avvenuto online o comunque a distanza, come tramite telefono, televendite o vendite sulla pubblica via.

Purtroppo, uno degli aspetti più insidiosi di questa pratica è la crescente diffusione delle truffe legate al diritto di reso.

Il consumatore, dopo aver deciso di restituire il prodotto acquistato, rispedisce l'articolo al venditore. Tuttavia, nel processo di restituzione, il pacco arriva a destinazione vuoto. È estremamente difficile per il consumatore dimostrare di aver effettivamente inviato il prodotto, il che rende quasi impossibile ottenere il rimborso.

Le cause di questa truffa possono essere varie: la frode può avvenire durante la spedizione, quando chi trasporta il pacco decide di sottrarne il contenuto; oppure, può accadere che il pacco venga manomesso in magazzino. Talvolta, è possibile che chi invia il reso faccia una truffa nei confronti del venditore, spedendo un pacco vuoto. In ogni caso, è complicato stabilire quando e dove avviene esattamente la frode.

Ecco alcuni consigli pratici per proteggersi:

  1. Annotare il numero di serie: Quando si restituisce un prodotto elettronico, è sempre una buona pratica annotare il numero di serie che si trova sulla scatola del prodotto. Questo codice identificativo è fondamentale per bloccare il dispositivo in caso di furto e per dimostrare che il prodotto è stato restituito.
  2. Imballaggio sicuro: Quando si imballa l'oggetto per la restituzione, è consigliabile utilizzare scatole integre e ben sigillate, magari con uno scotch anti-effrazione. Inoltre, è utile fotografare il pacco mentre è su una bilancia per avere una prova del peso e del contenuto.
  3. Assicurazione sulla spedizione: Per evitare spiacevoli sorprese, un'assicurazione sulla spedizione può rappresentare una soluzione. In caso di furto o danno durante il trasporto, l'assicurazione consente di ottenere un rimborso, almeno parziale, del valore dell'oggetto.

Reggio Emilia, l’U.Di.Con chiede chiarimenti sulla qualità dell’acqua

La responsabile dell’U.Di.Con di Reggio Emilia Elena Dall’Olio ha espresso forte preoccupazione per la qualità dell’acqua potabile nella città, dopo le recenti segnalazioni emerse dall’indagine pubblicata da Greenpeace. Come associazione a tutela dei consumatori, abbiamo ritenuto necessario intervenire per ottenere chiarezza e rassicurazioni sulla sicurezza dell’acqua che arriva nelle case dei cittadini.

In particolare, la ricerca ha evidenziato la presenza di PFAS in un campione prelevato a Reggio Emilia, un dato che ha destato allarme tra la popolazione. Per questo, ci siamo attivati immediatamente chiedendo spiegazioni ad ARCA, il nuovo gestore del Servizio Idrico Integrato, per comprendere meglio la reale situazione e se vi siano rischi concreti per la salute pubblica.

 

ARCA, nella sua risposta, ha ribadito che i controlli effettuati dal 2017 a oggi dimostrano livelli di PFAS ben al di sotto del limite di legge, e ha invitato a evitare allarmismi, sottolineando che la qualità dell’acqua a Reggio Emilia è ottima. Tuttavia, riteniamo fondamentale mantenere alta l’attenzione su questo tema, garantendo che i cittadini siano informati e che i controlli vengano eseguiti con la massima trasparenza.


Antitrust contro le offerte di Poltronesofà che “terminano domenica”, avviata istruttoria

Secondo l’Autorità, la società non indicherebbe in modo corretto i prezzi e gli sconti pubblicizzati durante le campagne promozionali diffuse attraverso TV, radio, social media e internet

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Poltronesofà S.p.A. per possibile pratica commerciale scorretta. Durante le campagne promozionali diffuse attraverso TV, radio, social media e internet, infatti, la società non indicherebbe correttamente i prezzi e gli sconti pubblicizzati. In particolare, Poltronesofà - nell’ambito di continue campagne promozionali - enfatizzerebbe l’esistenza e la convenienza di prezzi ribassati e di percentuali di “sconto” - tra l’altro “a termine” (ad esempio con lo slogan “termina domenica”) - calcolati rispetto a ben più elevati “prezzi pieni” che, nella sostanza, non verrebbero mai o quasi mai applicati dalla società. In tal modo Poltronesofà indurrebbe il consumatore ad acquistare i divani in promozione e ad assumere una decisione commerciale che altrimenti non avrebbe preso.


Il rinnovo automatico è lecito?

Il rinnovo automatico di un abbonamento, presente in molti contratti di servizi come quelli per la pay-TV, le piattaforme di streaming, le palestre o le polizze assicurative, è un tema che solleva non poche questioni legali e di equità. Questi rinnovi, definiti taciti, comportano che un servizio venga rinnovato per un ulteriore periodo alla scadenza, senza che il consumatore debba fare nulla, a meno che non decida di disdire il contratto in tempo.

Il rinnovo automatico di un contratto non è di per sé illecito, ma deve rispettare alcune condizioni fondamentali per essere considerato legittimo. Innanzitutto, se un contratto prevede il rinnovo automatico, questo deve essere esplicitamente indicato, e le parti coinvolte (fornitore e consumatore) devono essere consapevoli delle condizioni che regolano tale rinnovo. In genere, il contratto si rinnova a tempo indeterminato, con la possibilità di disdetta da parte di una delle due parti.

Il problema sorge quando i consumatori, al momento della firma, non prestano attenzione a tutte le clausole del contratto, e si accorgono del rinnovo solo al momento del pagamento. Le normative esistenti prevedono che la trasparenza sia garantita, in modo che nessuna parte del contratto venga omessa o nascosta.

Secondo il Codice Civile italiano, chi predispone moduli prestampati deve rendere particolarmente evidenti le condizioni contrattuali, inclusi gli eventuali rinnovi automatici. In particolare, le clausole vessatorie, quelle che potrebbero creare uno squilibrio tra le parti, devono essere evidenziate e sottoposte a una seconda firma, in modo che il consumatore possa prendere atto delle condizioni che potrebbero rivelarsi svantaggiose. Se una clausola di rinnovo automatico non è correttamente sottoscritta o non è stata adeguatamente evidenziata, essa è considerata illegittima.

Un'altra situazione di criticità si verifica quando il termine per la disdetta è troppo anticipato rispetto alla scadenza del contratto. Ad esempio, se un contratto annuale di pay-TV prevede che il cliente debba disdire sei mesi prima della scadenza, questo periodo potrebbe essere considerato eccessivo. Viceversa, in contratti a lunga durata, come quelli per la manutenzione di ascensori, sei mesi di anticipo per la disdetta potrebbero essere considerati ragionevoli.

Se ci si trova di fronte a un rinnovo automatico non desiderato o se le condizioni contrattuali non sono chiare, è sempre consigliato rivolgersi a un esperto che possa esaminare il contratto e chiarire se vi sono condizioni vessatorie o se il termine di disdetta è eccessivo. Inoltre, è fondamentale fare attenzione alle comunicazioni inviate dall'azienda, soprattutto quando si avvicina la scadenza di un contratto con rinnovo tacito, per non trovarsi a pagare un servizio non più utile o vantaggioso.

 


Quando la banca deve risarcirti l’intera somma in caso di truffe online?

Le truffe online legate ai conti correnti sono in crescita, con modalità sempre più sofisticate che mettono a rischio la sicurezza dei risparmi dei consumatori. Tuttavia, la legge offre tutele importanti, e in molti casi la banca è obbligata a risarcire i danni subiti.
Le truffe online si basano su tecniche come phishing, vishing e spoofing, che sfruttano l’ingenuità o la distrazione degli utenti per accedere ai conti correnti. Le modalità più diffuse includono:
•Link malevoli: email o messaggi che reindirizzano a siti falsi dove l’utente inserisce le proprie credenziali.
•Falsi operatori bancari: chiamate che richiedono dati sensibili con la scusa di un problema di sicurezza.
•Truffe del pacco: messaggi che invitano a pagare per sbloccare una presunta consegna.
L’obiettivo è sempre lo stesso: accedere ai conti delle vittime e prelevare somme di denaro. Purtroppo, recuperare le somme sottratte è spesso complesso, specialmente se i truffatori operano dall’estero.
Quando la banca è obbligata a rimborsare?
In base alla normativa europea (direttiva PSD recepita in Italia con il D.Lgs. n. 218/2017), le banche devono adottare sistemi di sicurezza adeguati, come l’autenticazione a due fattori (SCA). Se una transazione fraudolenta avviene nonostante tali misure, la banca può essere ritenuta responsabile e obbligata a risarcire il cliente, a meno che:
1.Non dimostri di aver rispettato gli standard di sicurezza.
2.Il cliente non abbia agito con dolo o colpa grave, ad esempio fornendo volontariamente le proprie credenziali.
È importante sapere che, in caso di contestazione, spetta alla banca provare che il cliente ha agito in modo negligente.

Stop alla riforma Salvini sul codice della strada

La riforma del Codice della Strada promossa da Matteo Salvini, che aveva suscitato un acceso dibattito pubblico, subisce ora un colpo di scena inatteso. La Corte di Cassazione, infatti, ha bloccato una parte cruciale delle disposizioni riguardanti i test antidroga, mettendo in discussione l’efficacia di alcune delle misure introdotte. Questo intervento potrebbe portare a una revisione di diversi aspetti della normativa.

Fin dall’introduzione della riforma, il dibattito si è concentrato soprattutto sulle sanzioni, rese decisamente più severe per contrastare comportamenti pericolosi al volante. Tuttavia, a uno sguardo più attento, le innovazioni normative appaiono meno radicali di quanto si possa credere. Tra gli aspetti più rilevanti vi era la possibilità per le Forze dell’Ordine di sottoporre i conducenti a test antidroga anche in assenza di evidenti segni di alterazione.

Questo punto ha però sollevato dubbi e controversie, in particolare per il rischio di sanzioni a chi assume farmaci prescritti. La soluzione proposta era semplice: avere con sé il piano terapeutico o una ricetta medica. Tuttavia, proprio questa disposizione è finita sotto esame, portando all’intervento della Cassazione.

La sentenza della Corte di Cassazione ha stravolto la normativa sui test antidroga. Il motivo? Né l’esame delle urine né altri test rapidi sono considerati pienamente affidabili per determinare se una persona stia guidando sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Secondo la Cassazione, solo gli esami del sangue possono fornire un’indicazione certa.

Questo rappresenta un problema significativo, perché i test ematici sono più complessi, costosi e richiedono tempi più lunghi. Tuttavia, la loro precisione li rende indispensabili per evitare il rischio di sanzioni ingiustificate o errori di valutazione.

 

 


Bollette: anche i clienti vulnerabili potranno accedere alle tutele graduali

L’Autorità per l’energia (ARERA) ha recentemente stabilito le modalità operative per consentire ai clienti vulnerabili di accedere al Servizio a Tutele Graduali (STG) per le bollette dell’elettricità.
Il Servizio a Tutele Graduali è destinato ai clienti vulnerabili, ovvero coloro che soddisfano almeno una delle seguenti condizioni:
•Persone in condizioni economicamente svantaggiate (beneficiari del bonus energia);
•Utenti che utilizzano apparecchiature medico-terapeutiche salvavita, o che convivono con persone che ne fanno uso;
•Persone con disabilità ai sensi della legge 104/92;
•Utenti con utenze nelle isole minori non interconnesse o in strutture abitative di emergenza dopo eventi calamitosi;
•Persone di età pari o superiore a 75 anni.
I clienti che soddisfano questi requisiti possono richiedere l’accesso al STG entro il 30 giugno 2025.
La richiesta di adesione può essere inoltrata attraverso diversi canali messi a disposizione dagli operatori:
1.Servizio telefonico dedicato;
2.Canali digitali, come siti web e app ufficiali degli operatori;
3.Sportelli fisici, se disponibili.
Ad oggi, i clienti STG beneficiano di uno sconto annuo pari a 113 euro, suddiviso in due componenti (72,65 euro e 41 euro). Questo risparmio è particolarmente significativo per le famiglie vulnerabili, che possono così ridurre l’impatto delle bollette sul bilancio domestico.
Nonostante i vantaggi, il STG presenta alcune limitazioni e criticità:
1.Temporaneità del servizio: il STG ha una durata limitata, con scadenza fissata al 31 marzo 2027. Non sono previste proroghe, e alla scadenza i clienti passeranno automaticamente al mercato libero.
2. Dopo il 31 marzo 2027, chi non prende iniziative verrà trasferito al mercato libero con lo stesso operatore del STG. Tuttavia, le condizioni economiche potrebbero essere meno vantaggiose.
3.Assenza di automatismi protettivi: non è previsto il ritorno automatico al Servizio di Maggior Tutela. Per rientrarvi, sarà necessario presentare un’apposita domanda.
4.Pressioni commerciali: durante il periodo di fornitura STG, gli operatori potrebbero proporre offerte del mercato libero. È importante valutare attentamente ogni proposta prima di accettarla.
Un aspetto positivo per i clienti vulnerabili è la garanzia di poter tornare al Servizio di Maggior Tutela, anche dopo la scadenza del STG. Questo diritto può essere esercitato:
•In qualsiasi momento durante il periodo di validità del STG;
•Dopo il 31 marzo 2027, previa presentazione di una richiesta specifica.

Esenzione Canone Rai

Nel 2025, il canone Rai torna a essere di 90 euro dopo la riduzione applicata nel 2024. Come stabilito dal 2016, il pagamento avviene tramite addebito nelle bollette delle imprese elettriche, suddiviso in dieci rate mensili da gennaio a ottobre, ciascuna da 9 euro. Per chi ha diritto all’esenzione, la richiesta deve essere presentata entro il 31 gennaio 2025.
Esenzione Canone Rai: chi può richiederla
L’esenzione dal pagamento del canone Rai spetta a determinati soggetti. Le categorie esentate sono:
1.Anziani di 75 anni o più con reddito basso: hanno diritto all’esenzione coloro che compiono 75 anni entro il 31 gennaio dell’anno e il cui reddito, sommato a quello del coniuge, non supera gli 8.000 euro annui. Se invece il compleanno cade tra il 1° febbraio e il 31 luglio, l’esenzione si applica dal secondo semestre. Coloro che hanno già presentato la dichiarazione sostitutiva negli anni precedenti non devono presentarla nuovamente, a meno che non siano venute meno le condizioni di esenzione.
2.Diplomatici e militari stranieri: sono esentati dal pagamento in virtù delle norme internazionali.
3.Chi non detiene un apparecchio televisivo: dal 2016, chi non possiede una TV deve dichiararlo annualmente per non vedersi addebitare il canone in bolletta.
Chi non possiede una TV può venire presso uno dei nostri uffici per richiedere l'esenzione dal pagamento del Canone Rai.
Gli eredi devono presentare la dichiarazione per evitare l’addebito automatico nella bolletta dell’intestatario deceduto.
Due sono le principali scadenze per il canone Rai:
•31 gennaio 2025: termine ultimo per presentare la dichiarazione di non detenzione della TV e per il pagamento del canone tramite modello F24, per chi non ha un contratto elettrico residenziale.
•Il pagamento del canone può essere effettuato in:
•Un’unica soluzione annuale.
•Due rate semestrali, da versare entro il 31 gennaio e il 31 luglio.
•Quattro rate trimestrali, da versare entro il 31 gennaio, 30 aprile, 31 luglio e 31 ottobre.
Rispettare le scadenze e le modalità di esenzione è fondamentale per evitare addebiti non dovuti e sanzioni.

Truffa false convocazioni giudiziarie

Negli ultimi anni, le truffe online sono diventate sempre più sofisticate e mirate, grazie all’abilità dei criminali informatici di sfruttare le paure e le lacune conoscitive delle loro vittime. Tra queste, una delle più insidiose è quella delle false convocazioni giudiziarie, una truffa che gioca sulla credibilità delle autorità per ingannare e intimidire le persone.
Questa truffa si basa su messaggi falsi che sembrano provenire da enti ufficiali come la polizia o il sistema giudiziario. I truffatori usano loghi istituzionali e riferimenti a figure autorevoli, spesso citando il nome del Capo della Polizia come responsabile del reparto “cybercrime”, per dare maggiore credibilità alle loro comunicazioni.
Nei falsi avvisi, le vittime vengono informate di essere coinvolte in indagini su gravi reati, come pedopornografia, e minacciate con conseguenze legali severe, come l’arresto o l’iscrizione in registri inesistenti. Il panico generato spinge le vittime a reagire impulsivamente, mettendosi in contatto con i truffatori e accettando di pagare somme di denaro per “risolvere” la situazione.
Per proteggersi da questa truffa è fondamentale saper riconoscere i segnali distintivi:
•Messaggi apparentemente autentici: usano loghi ufficiali e riferimenti legali per sembrare legittimi.
•Accuse gravi e minacce: le vittime sono accusate di crimini gravi e minacciate con conseguenze legali.
•Richiesta di pagamento: i truffatori chiedono denaro per evitare presunti procedimenti giudiziari.
La Polizia Postale avverte che nessuna forza di polizia richiede pagamenti o dati personali tramite email o SMS. Per difendersi:
1.Mantenere la calma: non farsi prendere dal panico e analizzare attentamente il messaggio ricevuto.
2.Non rispondere: ignorare il messaggio e non seguire le istruzioni contenute, come cliccare su link o scaricare allegati.
3.Segnalare alle autorità: rivolgersi alle autorità competenti per segnalare la truffa.

Mondo Convenienza sotto accusa per prodotti difettosi

Le pratiche commerciali di Mondo Convenienza tornano a far discutere, finendo nuovamente al centro dell’attenzione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM). Nel 2024, una serie di segnalazioni da parte dei consumatori ha portato l’Antitrust ad avviare una nuova istruttoria sull’azienda, già sanzionata in passato per condotte simili.
Numerosi clienti hanno denunciato la consegna di mobili danneggiati, difettosi o incompleti, una problematica che sembra persistere nonostante le precedenti sanzioni. Tra i reclami più frequenti, emergono episodi di consegne di mobili con pezzi mancanti, misure errate o evidenti difetti riscontrati al momento del montaggio. A queste problematiche si aggiunge una gestione dell’assistenza post-vendita considerata lenta e inefficace.
Secondo l’ultimo bollettino settimanale dell’AGCM, le segnalazioni ricevute nel periodo tra aprile e dicembre 2024 riguardano:
•Consegna di prodotti difettosi o non conformi all’ordine, come cucine componibili e armadi con pezzi mancanti o misure errate.
•Assistenza post-vendita inadeguata, con difficoltà nel risolvere i problemi segnalati dai consumatori, anche nei casi di attivazione della garanzia.
Un esempio emblematico è il caso di un cliente che, dopo aver ricevuto un divano difettoso, si è visto negare il riconoscimento della garanzia perché il difetto era emerso 40 giorni dopo l’acquisto, superando il limite di 30 giorni imposto dall’azienda. Tale limite è ritenuto illegittimo da alcuni consumatori, in quanto in contrasto con il Codice del Consumo, che non prevede scadenze così rigide per la segnalazione di difetti.
L’Antitrust ha sottolineato che queste pratiche ostacolano i diritti dei consumatori, configurando una violazione delle normative sulla garanzia legale di conformità. La gestione restrittiva dei termini per la segnalazione di difetti appare in contrasto con quanto stabilito dal Codice del Consumo, aggravando la posizione di Mondo Convenienza.
Non è la prima volta che Mondo Convenienza finisce sotto la lente dell’Antitrust. A marzo 2024, l’azienda è stata multata con una sanzione di 3,2 milioni di euro per pratiche simili, che includevano la consegna di prodotti non conformi e l’ostacolo all’esercizio dei diritti dei consumatori. Tuttavia, sembra che la multa non abbia sortito l’effetto desiderato, dato che le segnalazioni sono continuate, portando l’AGCM a riaprire l’istruttoria.
In caso di accertamento delle irregolarità, l’azienda potrebbe affrontare sanzioni ancora più severe, che potrebbero arrivare fino alla sospensione temporanea delle attività.
Mondo Convenienza ha risposto difendendo la propria condotta, dichiarando di aver apportato miglioramenti significativi al servizio di consegna e all’assistenza post-vendita. L’azienda ha evidenziato di aver ottenuto la certificazione ISO 9001 per il customer service, a dimostrazione del suo impegno verso la qualità e la soddisfazione dei clienti.
In una nota ufficiale, Mondo Convenienza ha dichiarato: “Confidiamo di poter raccogliere tutti gli elementi necessari per dimostrare la piena correttezza del nostro operato.”
L’indagine dell’AGCM si concluderà entro 180 giorni, periodo in cui Mondo Convenienza avrà la possibilità di presentare difese formali e documentazione a supporto. Nel frattempo, i consumatori si aspettano un cambio di rotta e una maggiore attenzione alla qualità dei prodotti e al servizio di assistenza post-vendita, elementi fondamentali per ristabilire la fiducia nell’azienda.
Anche tu hai ricevuto un prodotto difettoso, danneggiato o incompleto? Prendi un appuntamento presso uno dei nostri uffici per segnalare il problema e ottenere assistenza.

Bonifici istantanei: cosa cambia?

Da domani (09/01/2025) non ci saranno più costi extra per chi fa i bonifici istantanei, a prescindere dall’istituto bancario. E le banche, tutte, saranno obbligate a riceverli.

Le nuove norme europee rivedono infatti la direttiva sui pagamenti allo scopo di facilitare a consumatori e imprese l'accesso a uno strumento fino ad oggi gravato da un sovra costo (a volte una somma fissa, altre una fissa più percentuale con un esborso che può arrivare oltre i 2 euro) e non sempre diffuso capillarmente.

Un bonifico immediato infatti può essere disposto a qualsiasi ora del giorno e della notte e 365 giorni all'anno laddove uno ordinario si limita ad alcune ore dei giorni feriali. In questo modo si può usare per acquisti in un negozio e permette alle imprese di disporre subito del denaro. In prospettiva gli istantanei potranno sostituire quote dei contanti e degli assegni e fare concorrenza alle carte di pagamento.

Le regole Ue peraltro prevedono un ulteriore passo il 9 ottobre 2025: l'obbligo per le banche non solo di ricevere i bonifici istantanei, ma anche di offrire il servizio ai propri clienti per consentirne una ulteriore espansione. Inoltre ci sarà l'obbligo di verifica (ovvero la corrispondenza fra Iban e nome del beneficiario) allo scopo di accrescere la fiducia nello strumento che viene visto come un ulteriore tassello per un mercato unico dei pagamenti europeo


«Salve, posso parlarle un attimo?»

La truffa inizia con un messaggio semplice: «Salve, posso parlarle un attimo?». Dietro a queste parole si nasconde una rete di truffatori che utilizzano numeri internazionali, spesso dall’India, per contattare potenziali vittime. Dopo aver avviato una conversazione, propongono un metodo facile per guadagnare: mettere “mi piace” su post di Instagram o video di YouTube. All’inizio, le vittime ricevono piccoli compensi, il che fa sembrare l’attività legittima. Tuttavia, questi soldi provengono da altre vittime e non dai truffatori stessi, creando un ciclo di inganni.

Quando le vittime si sentono al sicuro e fiduciose, i truffatori chiedono di effettuare dei versamenti, promettendo rendimenti maggiori. Per esempio, versando 400 euro, si garantisce un ritorno di 500 euro o più. Tuttavia, una volta effettuato il pagamento, i soldi spariscono e le vittime non ricevono nulla in cambio. I truffatori giustificano la mancata restituzione con scuse come problemi tecnici o ritardi imprevisti.

Oltre alla perdita economica, chi partecipa a questi schemi rischia di diventare, senza saperlo, un complice del riciclaggio di denaro. Le banche potrebbero rilevare attività sospette e bloccare i conti, esponendo le vittime a ulteriori complicazioni legali e finanziarie.

Per evitare di cadere vittima di questi inganni, è importante seguire alcuni accorgimenti:
•Non fidarsi di messaggi da numeri sconosciuti che promettono guadagni facili.
•Evitare di condividere informazioni personali o bancarie con persone sconosciute.
•Segnalare eventuali tentativi di truffa alle autorità e bloccare i contatti sospetti.

Il Money Muling è solo una delle tante truffe che circolano su WhatsApp e altre piattaforme. Essere informati e mantenere alta l’attenzione sono i migliori strumenti per difendersi da queste minacce.


''Le telecomunicazioni dalla parte del consumatore" - iniziative in collaborazione con il Corecom Emilia Romagna, anno 2024

PUBBLICITA' INGANNEVOLE

TELECOMUNICAZIONI E RISCHIO TRUFFE COME DIFENDERSI

TRUFFE DEL WEB: NAVIGAZIONE CONSAPEVOLE USO CORRETTO DEI SOCIAL

MODENA - VENERDI' 6 DICEMBRE ORE 15.00

 


FERRARA - MARTEDI' 10 DICEMBRE ORE 15.00


REGGIO EMILIA - MARTEDI' 10 DICEMBRE ORE 18.30


Questionario: Caro natale

🎄Partecipa al questionario sul Caro Natale:  QUESTIONARIO


Natale con i rincari

Anche quest’anno il Natale si presenta come una sfida per le tasche degli italiani. Secondo gli ultimi dati, infatti, il caro-prezzi si farà sentire pesantemente su tutte le voci di spesa legate alle festività, dai regali alle decorazioni, dal riscaldamento domestico ai viaggi.
Gli italiani sono pronti a spendere quasi 11 miliardi di euro per i regali, con un esborso medio pro capite di 256 euro. La corsa ai doni non sembra rallentare, nonostante rincari significativi su molti articoli, che arrivano in alcuni casi fino al +300%.
Allestire un tradizionale albero di Natale diventa un’operazione sempre più costosa. Nel 2024, la spesa media stimata per un albero decorato è di circa 270 euro, in aumento rispetto ai 233,33 euro dello scorso anno.
Ecco una panoramica dei costi:
•Albero artificiale: da 30 a 500 euro
•Palline e ornamenti: da 10 a 100 euro
•Luci: da 15 a 100 euro
•Ghirlande e festoni: da 10 a 50 euro
•Puntale: da 10 a 50 euro
Anche il tradizionale pranzo o cenone di Natale risente dei rincari: il budget medio stimato è di 83 euro per famiglia, con una spesa complessiva che supera i 3,5 miliardi di euro.
Viaggi natalizi: 
Chi decide di viaggiare durante le festività dovrà fare i conti con prezzi vertiginosi:
•Voli natalizi: rincari medi del 15-20%
•Tratte ferroviarie: aumenti fino al +300%, con record sulla Milano-Reggio Calabria (345 euro per un viaggio di 9 ore e 26 minuti con cambio).
•Traghetti: biglietti per Sicilia, Sardegna e altre isole aumentati dal 10% al 20% rispetto al 2023.
•Skipass: +30% negli ultimi tre anni.
•Hotel: aumento dell’8,1%, con un prezzo medio a notte di 151,47 euro.
Complessivamente, si stima che circa 11,5 milioni di italiani si concederanno almeno una notte fuori casa tra Natale e Capodanno, spendendo mediamente 335 euro per un totale di quasi 4 miliardi di euro. Tra le destinazioni più care: Roma, Firenze, Venezia e il turismo della neve.

IT WALLET: da oggi patente digitale e tessera sanitaria sul telefono

Dopo mesi di sperimentazione, da oggi mercoledì 4 dicembre, il portafoglio digitale IT-Wallet è disponibile per tutti i cittadini italiani. Sarà così possibile caricare gratuitamente sull’app IO (l’app dei servizi pubblici, disponibile per Android e iOS) la versione digitale della patente di guida, della tessera sanitaria o tessera europea di assicurazione malattia e della carta europea per la disabilità (per chi ce l’ha) tramite SPID o CIE. La carta d’identità verrà aggiunta in un secondo momento, ma non c’è ancora una data ufficiale.

Se non possiedi le credenziali SPID, noi di U.Di.Con. ti assistiamo nell’ottenimento e nella configurazione del tuo SPID per accedere a tutti i servizi digitali disponibili.

La nuova funzionalità di fatto elimina la necessità di portare con sé i documenti fisici, ma non è obbligatoria e non invalida la versione cartacea dei documenti caricati. Per l’attivazione e l’uso del portafoglio digitale basta scaricare l’app IO, effettuare l’accesso e usare la funzione che consente l’aggiunta di documenti.

All’avvio dell’app IO (già scaricata e configurata sullo smartphone) basta cliccare sul link “Inizia” che si trova nell’avviso “Novità: Documenti su IO”. Una volta selezionato il metodo con cui identificarsi (SPID, CIE + Pin o CIEID), basta seguire le indicazioni sullo schermo per portare a termine il processo di verifica. Dopo essersi assicurati che i dati inseriti sono corretti, premere su “Continua” e “Aggiungi primo documento”. A quel punto occorre selezionare il documento che si intende aggiungere al portafogli digitale (patente di guida, tessera sanitaria, ecc.) e premere nuovamente “Continua”. Quindi cliccare su “Aggiungi al portafoglio” per aggiungere uno degli altri documenti disponibili con IT-Wallet.

Attualmente non è possibile usare i documenti caricati su IT-Wallet in assenza di connessione Internet. Non serve fare uno screenshot per aggirare il problema, poiché i documenti caricati hanno valore legale solo nel momento in cui vengono mostrati dall’apposita sezione dell’app IO.
Per mostrare un documento basta accedere all’app IO sullo smartphone, toccare la voce “Portafoglio” e selezionare il documento che si desidera mostrare cliccando su “Mostra certificato di autenticità”. In questo modo, le autorità potranno leggere i dati tramite la scansione del codice QR che comparirà a schermo.

In particolare, per quanto riguarda la versione digitale della patente, è possibile usarla al posto del documento fisico in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, ma solo a condizione che i controlli avvengano su territorio italiano. In futuro sarà possibile usare la patente digitale anche fuori dai confini nazionali.
Se, a seguito del controllo, si dovesse incorrere nel ritiro o nella sospensione della patente di guida, si dovrà consegnare agli agenti il documento materiale e, se non lo si ha con sé, bisogna recarsi quanto prima nel più vicino commissariato per provvedere. Una volta registrato il provvedimento, sulla versione digitale della patente comparirà la dicitura “Revocata”.


Sky Italia multata per oltre 840 mila euro

Sky Italia è stata sanzionata dal Garante Privacy con una multa di oltre 840 mila euro per violazioni riscontrate nelle attività di telemarketing e nell’invio di comunicazioni commerciali. L’azienda avrebbe utilizzato i dati personali acquisiti da soggetti terzi senza verificare adeguatamente l’esistenza di un consenso conforme ai requisiti di libertà e specificità. Inoltre, ha inviato comunicazioni promozionali, come SMS, in assenza del consenso preventivo degli interessati, presumendo che la mera esistenza di un account NOW potesse autorizzare tali invii.
L’Autorità ha avviato il procedimento a seguito di 275 segnalazioni pervenute tra il 1° aprile 2022 e il 28 marzo 2023. Dalle verifiche è emerso che Sky Italia non aveva adottato adeguati controlli sull’informativa e sul consenso relativo alle campagne di marketing telefonico e via SMS. Inoltre, non era stato consultato il Registro Pubblico delle Opposizioni per verificare l’idoneità delle utenze contattate.
Tra le criticità riscontrate, il Garante ha evidenziato che:
•Consensi obsoleti: alcuni consensi erano stati raccolti molto tempo prima, in parte prima dell’entrata in vigore del GDPR, senza essere aggiornati secondo il nuovo quadro normativo.
•Documentazione inadeguata: i dettagli dei consensi erano conservati in file Excel modificabili, rendendo impossibile comprovare con certezza la volontà degli interessati.
•Finalità indistinte: Sky considerava valido un consenso che combinava, in un’unica formulazione, diverse finalità di marketing e la comunicazione di dati a terzi per scopi promozionali.
•Consenso obbligatorio: In alcuni casi, Sky considerava come consenso valido quello obbligatoriamente fornito dagli utenti al momento della registrazione al sito o per accedere ai servizi offerti, una pratica non conforme alle normative.
Il Garante ha richiesto a Sky di verificare, anche attraverso controlli a campione, la liceità dei contatti e di adottare misure per garantire che il consenso degli interessati sia raccolto e gestito in modo conforme alla normativa. Inoltre, è stato vietato ogni ulteriore trattamento dei dati personali legati agli account NOW per finalità promozionali, sottolineando che la creazione di un account non implica l’autorizzazione alla ricezione di comunicazioni pubblicitarie.
La sanzione complessiva ammonta a 842.062 euro.

Voli di Natale: prezzi alle stelle per gli italiani

Rientrare a casa per le festività natalizie si prospetta un vero salasso per chi deve spostarsi dal Nord al Sud dell’Italia per riunirsi con familiari e amici. I prezzi dei voli nazionali hanno registrato aumenti vertiginosi, con tariffe che in alcuni casi superano i 600 euro a persona.
Ad esempio, un volo andata e ritorno da Genova a Catania arriva a costare 623 euro, mentre le tratte verso la Sicilia risultano particolarmente onerose: 445 euro per volare da Trieste a Catania, 412 euro da Firenze e 402 euro da Bologna a Palermo.
Anche chi parte da Milano deve fare i conti con prezzi elevati: 421 euro per Crotone, 395 euro per Catania (con punte fino a 889 euro, a seconda della compagnia e degli orari) e 330 euro per Palermo.
Per la Sardegna, invece, le tariffe risultano più contenute ma comunque non trascurabili: un volo per Cagliari parte da 251 euro da Torino, 228 euro da Venezia, 215 euro da Pisa e 147 euro da Milano. Tuttavia, i prezzi possono arrivare a cifre record, come 1.228 euro, in base alla compagnia e al volo scelto.
Questi prezzi, già elevati, non includono le spese accessorie, che possono incidere notevolmente sul costo finale del biglietto.
I costi extra applicati dalle compagnie aeree possano far lievitare il prezzo del biglietto fino al 443% rispetto alla tariffa base. Tra gli extra più comuni figurano:
•La selezione del posto.
•Il bagaglio a mano o da stiva.
•Il check-in online.
•L’accesso prioritario ai controlli di sicurezza.
•Servizi aggiuntivi come assicurazioni mediche o parcheggi in aeroporto.

Truffa PostePay: come riconoscerla e difendersi

Negli ultimi tempi, i possessori di una Postepay sono stati presi di mira da una nuova ondata di tentativi di truffa online, comunemente noti come phishing. Questi attacchi sfruttano l’inganno e la mancanza di attenzione per sottrarre dati sensibili e compromettere la sicurezza finanziaria degli utenti. La vittima riceve un’email che, all’apparenza, sembra provenire da Poste Italiane. L’email informa l’utente della necessità di attivare un fantomatico “nuovo sistema di sicurezza” per evitare la sospensione dei servizi.
L’indirizzo del mittente - solitamente simile a servizio@postepay-evolution.info - e il testo del messaggio sono costruiti con cura per sembrare autentici. Vengono utilizzati il logo ufficiale di Poste Italiane e un linguaggio formale, ingannando anche gli utenti più attenti.
Il messaggio invita a cliccare su un link che reindirizza a un sito fraudolento, una replica perfetta del portale ufficiale di Poste Italiane. Qui, la vittima viene indotta a inserire dati sensibili come credenziali, numeri di carta, PIN e codici OTP.
In questo caso, i truffatori si spacciano per Poste Italiane per convincere l’utente a fornire informazioni riservate. Una volta ottenuti i dati, i criminali possono svuotare i conti della vittima e rubarne l’identità digitale.
Ci sono alcuni segnali chiave che possono aiutare a riconoscere queste email truffa:
•Urgenza non giustificata: le comunicazioni truffa richiedono sempre un’azione immediata, come l’attivazione di un sistema di sicurezza, pena la sospensione del servizio.
•Messaggi generici: le email non sono personalizzate e utilizzano toni minacciosi per spingere l’utente a compiere un’azione senza riflettere.
•Richieste sospette di dati: Poste Italiane, così come qualsiasi altra banca, non chiede mai via email credenziali, PIN o codici segreti.
Per evitare di cadere in questi tranelli, Poste Italiane consiglia alcune regole fondamentali:
1.Non cliccare mai su link sospetti contenuti nelle email che chiedono l’inserimento di dati personali o bancari.
2.Non fornire mai dati sensibili come PIN, numeri di conto o codici OTP.
3.Segnalare subito le email sospette all’indirizzo ufficiale di Poste Italiane: antiphishing@posteitaliane.it.
Inoltre, è importante ricordare che Poste Italiane non richiede mai l’autorizzazione di transazioni per risolvere presunti problemi di sicurezza. Se ricevi un’email di questo tipo, non aprire allegati, non rispondere e cestina immediatamente il messaggio.

Pacco danneggiato? scopri come far valere i tuoi diritti

Ricevere un pacco danneggiato è un inconveniente che può capitare a chi acquista online. Ancora più frustrante è il rimbalzo di responsabilità tra venditore e corriere, che lascia spesso il consumatore senza soluzioni immediate.
Le regole da seguire in caso di pacco danneggiato
La prima precauzione parte dal momento dell’acquisto: scegli venditori affidabili che garantiscano procedure chiare per gestire eventuali danni. Tuttavia, anche con le migliori accortezze, può succedere che il tuo ordine arrivi danneggiato. In questi casi, segui i consigli di U.Di.Con:
1.Apri il pacco davanti al corriere: se possibile, verifica subito eventuali danni al contenuto o all’imballaggio e segnala nella bolla di consegna.
2.Documenta tutto: se non puoi aprire il pacco davanti al corriere, scatta foto e registra video mentre lo disimballi. In questo modo, potrai dimostrare che il danno non è stato causato da te.
3.Accetta con riserva: hai il diritto di accettare una consegna con riserva, così da poter verificare successivamente l’integrità del prodotto. Questa opzione è utile, ad esempio, per pacchi ritirati presso un ufficio postale.
4.Contatta subito il venditore: spetta a lui risolvere il problema, anche se il danno è stato causato dal corriere.
Chi è responsabile del danno?
Secondo il Codice del Consumo, la responsabilità del venditore si estende fino al momento in cui il consumatore prende fisicamente possesso del pacco. Questo significa che eventuali danni, anche causati dal corriere, ricadono sul venditore.
L’unica eccezione riguarda i casi in cui il consumatore abbia scelto autonomamente il corriere per la consegna. In questa situazione, la responsabilità del danno passa al cliente. Se invece il corriere è stato indicato dal venditore, quest’ultimo resta responsabile.

I consigli di U.Di.Con per affrontare il Black Friday 2024

Come fare per sfruttare al meglio le promozioni senza cadere in trappola? Ecco i consigli di U.Di.Con per affrontare il Black Friday 2024 con consapevolezza.
Dieci consigli per acquisti online sicuri:
1.Acquista su siti protetti. Controlla che l’indirizzo inizi con “https” e che ci sia un lucchetto chiuso nella barra.
2.Confronta le offerte. Verifica la reputazione del venditore prima di procedere all’acquisto.
3.Non farti prendere dalla fretta. Timer e avvisi d’urgenza sono tecniche di marketing per spingerti a comprare.
4.Diffida delle offerte troppo vantaggiose. Potrebbero nascondere merce di dubbia provenienza.
5.Valuta la reale necessità. Non comprare solo per lo sconto.
6.Controlla i costi aggiuntivi. Calcola le spese di spedizione e altri eventuali sovrapprezzi.
7.Verifica la data di consegna. Evita regali che potrebbero non arrivare in tempo.
8.Conserva una copia dell’ordine. Stampare i dettagli dell’offerta può essere utile per eventuali contestazioni.
9.Preferisci pagamenti sicuri. Carta prepagata o PayPal sono le soluzioni più affidabili.
10.Ricorda il diritto di recesso. Hai 14 giorni per cambiare idea e restituire il prodotto acquistato online.

Dal 2025 multe stradali più care

A partire dal 1° gennaio 2025, gli automobilisti italiani potrebbero dover affrontare un nuovo rincaro legato alle sanzioni per violazioni al Codice della Strada. Dopo due anni di sospensione, torna infatti in vigore l’adeguamento biennale delle multe all’inflazione, come stabilito dall’articolo 195 del Codice della Strada. L’incremento previsto è del 6%, ma potrebbe essere anche più elevato.

La rivalutazione delle sanzioni colpirà diverse infrazioni comuni, con rincari che vanno da pochi euro per violazioni minori fino a decine di euro per quelle più gravi. Tra gli esempi più rilevanti:

• Divieto di sosta: da 42 a 45 euro (+3 euro)
• Uso del cellulare alla guida: da 165 a 175 euro (+10 euro)
• Attraversamento con semaforo rosso: da 167 a 177 euro (+10 euro)
Superamento dei limiti di velocità:
• Tra 10 e 40 km/h: da 173 a 183 euro (+10 euro)
• Tra 40 e 60 km/h: da 543 a 576 euro (+33 euro)
• Oltre 60 km/h: da 896 a 947 euro (+51 euro)