Entro il 2050 la popolazione mondiale raggiungerà i 9,5 miliardi di persone, delle quali il 70% vivrà in aree urbane ad alto consumo di risorse. Crescita non coincide con ricchezza, visto che ancora oggi 1,2 miliardi di persone vivono in condizioni di estrema indigenza. Per rispondere a queste sfide rispettando i parametri di capacità del sistema Terra, è fondamentale adottare modelli sostenibili di consumo e di produzione. Alla base dello sviluppo futuro si pone, in particolare, l’uso efficiente delle risorse.
Visto l’impatto ecologico della produzione e del trasporto alimentare sul Pianeta, è importante sviluppare nei consumatori la consapevolezza dei problemi che hanno portato alla nascita dell’idea stessa della filiera a chilometro zero: riduzione dell’inquinamento, valorizzazione delle colture e delle professionalità locali e, soprattutto, riduzione dello spreco alimentare. Un esempio? Comprare il cibo secondo la stagionalità del prodotto e, per chi può, preferendo prodotti locali, consente di evitare la perdita fisiologica che si accompagna ai trasporti per nave, camion o aereo. In particolare in una regione come l’Emilia Romagna, che vede ben 45 prodotti locali poter vantare le certificazioni di qualità Dop, Igp e Stg.
La conoscenza dei diritti dei consumatori e la fiducia nelle condizioni istituzionali e di mercato sono di importanza fondamentale per lo sviluppo di mercati efficienti e la tutela efficace degli interessi dei consumatori. Anche in questo ambito è, quindi, necessario promuovere ed educare al consumo consapevole, soprattutto alla luce degli ultimi dati a livello europeo (“Quadro di valutazione delle condizioni dei consumatori” ed. 2019): la consapevolezza da parte dei consumatori e dei rivenditori di alcuni diritti chiave del consumatore garantiti dalla legislazione è tuttora limitata. Nel 2018 il 60,1 % dei consumatori era a conoscenza del diritto di poter restituire i beni acquistati a distanza entro un periodo di riflessione, il 38,8 % sapeva di avere diritto a una riparazione o sostituzione gratuita in caso di rottura di un prodotto nuovo entro un determinato periodo dalla consegna, mentre il 35,5 % dei consumatori sapeva di non dover pagare o restituire prodotti non richiesti.