Merce contraffatta: cosa si rischia?
Estate, in molti andranno in spiaggia o in località turistiche, dove non mancheranno le bancarelle con merce più o meno contraffatta in vendita.
In Italia il commercio e la vendita di materiali contraffatti è un problema enorme, spesso sottovalutato, le ultime stime parlano di un giro d’affari di 10 miliardi di euro, particolarmente dannoso per il nostro “Made in Italy”.
Nonostante sembri una cosa da poco, l’acquisto di merce contraffatta può avere conseguenze pesanti, non solo per chi la vende, ma anche per chi l’acquista: in caso di acquisto di dubbia provenienza (probabilmente rubata) si rischia la sanzione del reato di ricettazione e Le sanzioni penali non sono esigue, potendo arrivare potenzialmente fino a 8 anni di reclusione e a più di 10.000 euro di multa.
Tuttavia, anche in mancanza di responsabilità penale accertata in giudizio, la compravendita di merce taroccata è soggetta alla disciplina della legge n.99 del 2009, la quale punisce con la sanzione amministrativa pecuniaria da 100 euro fino a 7.000 euro l’acquirente finale che acquista a qualsiasi titolo cose che, per la loro qualità o per la condizione di chi le offre o per l’entità del prezzo, inducano a ritenere che siano state violate le norme in materia di origine e provenienza dei prodotti e in materia di proprietà industriale.
Sono pene molto alte che dovrebbero imporre una maggiore attenzione sui propri acquisti, specialmente in caso di dubbio dato che la legge punisce il compratore, anche in mancanza di intenzione criminosa, solo per la disattenzione nell’aver comprato un prodotto taroccato. La situazione è leggermente diversa per quanto riguarda gli acquisti “taroccati” on-line: non sempre è possibile verificare la veridicità delle informazioni sul proprio acquisto. La merce infatti potrebbe non corrispondere alla descrizione in oggetto, la foto potrebbe essere diversa o la merce di una qualità nettamente inferiore.
D’altra parte, acquistando online, l’acquirente non può visionare e verificare i beni acquistati, prima della consegna materiale. Sulla base di queste considerazioni, la Corte di Cassazione, ha espresso un orientamento di pene più leggere verso l’utente finale che acquista (incautamente) merce online contraffatta.
Ha infatti sancito che il consumatore finale non sarà soggetto alle pene dei reati di ricettazione ma, soltanto alla sanzione pecuniaria amministrativa. Tuttavia il consumatore sarà tenuto a dimostrare la sua buona fede al momento dell’acquisto on-line e di essere del tutto estraneo alla contraffazione, se non vorrà subire conseguenze penali.
“Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia-Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico. Ripartizione 2018”.