Tassa covid: ingiusta per i consumatori
Sono molte le segnalazioni arrivate dai consumatori che nell’ultimo periodo si ritrovano a pagare improvvisi costi aggiuntivi legati all’emergenza Covid-19.
Sono vere e proprie “tasse”: kit di dispositivi di protezione o piccoli contributi, inseriti in fattura o nello scontrino, con la motivazione, da parte degli esercenti, delle aumentate spese di sanificazione.
Capiamo il difficile momento che molte realtà commerciali stanno vivendo, ma riteniamo che sia ingiusto rivalersi in questo modo sui consumatori.
Noi di U.Di.Con. Emilia Romagna ci teniamo a fare chiarezza. In caso di acquisto o prestazione dove siano presenti dei costi aggiuntivi, è obbligatorio per l’esercente segnalarli in modo adeguato. Possono essere segnalati tramite un prezzario affisso alla parete o mediante avvisi agli utenti, in ogni caso il consumatore deve essere avvertito della presenza di un sovrapprezzo prima di usufruire della prestazione o di procedere all’acquisto.
Nel caso sia una prestazione o un servizio, è buona norma per il consumatore, specialmente alla presenza di queste micro tasse, chiedere un preventivo. Se esiste un sovraprezzo sarà sicuramente indicato nelle voci di spesa.
Teniamo a precisare che non è reato applicare costi aggiuntivi, ma lo è farli passare per obbligatori: il consumatore, infatti, deve essere lasciato libero di scegliere se ricevere la prestazione con inclusa la maggiorazione o scegliere di andare da un altro professionista.
Il consiglio è quello di richiedere sempre preventivi qualora ciò fosse possibile o, comunque, di sincerarsi anticipatamente della presenza di eventuali costi supplementari.
”Realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Emilia-Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico. Ripartizione 2018”