Econgusto - sapore sostenibile, futuro inclusivo
Descrizione Progetto
Progetto “Econgusto – sapore sostenibile, futuro inclusivo” nasce dalla collaborazione tra U.Di.Con. APS – Unione per la difesa dei consumatori Sede Nazionale e i partner di progetto: U.Di.Con. Emilia Romagna APS; AVES Associazione Volontariato Europeo Solidale; U.Di.Con. Regionale Lazio APS; U.Di.Con. Regionale Marche APS; U.Di.Con. Regionale Puglia APS; U.Di.Con. Regionale Sicilia APS; U.Di.Con. REGIONALE CALABRIA APS finanziato dal Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali con Avviso n. 2/2023 D.G. del terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese Fondo per il finanziamento di progetti e iniziative di interesse generale nel terzo settore art. 72 D.lgs. n. 117/2017 e s.m.i.
Il progetto vuole ridurre lo spreco alimentare e dei consumi minimizzando anche le disuguaglianze socio economiche. Econgusto risponde ad alcune esigenze e bisogni rilevati su tutto il territorio nazionale quali:
- ridurre le disuguaglianze socio economiche dei consumatori;
- individuare e contattare i consumatori in condizione di fragilità anche grazie al coinvolgimento degli operatori e le realtà già esistenti sul territorio;
- aumentare il livello di conoscenza sull’economia circolare: come il cittadino può adottare comportamenti quotidiani con impatto socio-economico a favore della sostenibilità;
- migliorare e garantire l’accessibilità a informazioni e attività in modo gratuito a tutti i cittadini sulla tematica progettuale per ridurre eventuali diseguaglianze;
- attivare azioni che incidono sui consumi e sulle abitudini di consumo delle famiglie in condizione di fragilità;
- realizzare strumenti informativi in grado di promuovere comportamenti di consumo più responsabili, consapevoli ed orientati all’ambiente, che al contempo siano attrattivi, in quanto in grado di diminuire le spese familiari ad es. contenendo gli sprechi alimentari, riciclando le materie prime ecc.
- migliorare la situazione di spreco alimentare a livello nazionale, attraverso attività informative e pratiche che riducono il fenomeno nel lungo periodo;
- ridurre l’inquinamento dato dalla moda e rendere più consapevoli delle proprie scelte in questo ambito i consumatori.
Grazie alla vasta esperienza dei partner progettuali e di U.Di.Con. Nazionale, si è deciso di proporre un progetto che supportasse la condivisione, diffusione, promozione delle pratiche di sviluppo e consumo sostenibile che siano fondamentali per ridurre le ineguaglianze e migliorare la qualità della vita delle persone. L’idea è quella di valutare il livello di conoscenza tra la popolazione sulla tematica dell’economia circolare con focus sullo spreco alimentare e consumi sostenibili, per poi passare ad offrire delle azioni di informazione, formazione e supporto nel lungo periodo inerenti ai temi dello spreco alimentare, del riuso e del riciclo dei materiali, dell’inclusione e della marginalizzazione.
Inoltre,
- ogni attività sarà riproducibile e scalabile su tutto il territorio nazionale;
- l’uso dei social network e delle campagne informative targettizzate permetteranno di avvicinare i cittadini ai temi del progetto e promuovere comportamenti virtuosi e rendere capillare la conoscenza del progetto e dei suoi strumenti e servizi;
- gli incontri sul territorio dedicati ai temi del progetto saranno pensati per promuovere consapevolezza, inclusione e informazione nei cittadini;
- gli sportelli nazionali e il call-center costituiranno una rete capillare sul territorio che sarà in grado di dare un concreto aiuto ai cittadini per accedere ad eventuali bonus, agevolazioni etc. prevenendo le situazioni a rischio di marginalizzazione
Sono previsti incontri sul territorio attraverso l’organizzazione di giornate di raccolta alimentare, di cucina e condivisione di pasti con cuochi e nutrizionisti che prepareranno delle pietanze salutari e a ridotto spreco alimentare; si prevedono giornate di raccolta di vestiti e scambi per sensibilizzare sulla tematiche della fast fashion; saranno prodotti tre episodi della web serie “Il condominio” sulla tematica progettuale; saranno organizzati dei role playing per coinvolgere attivamente i consumatori oltre alla registrazione di mini video informativi alla campagna di comunicazione su tutto il territorio.
Scheda di progetto (Modello D)
Piano economico-finanziario (Modello E)
Digitale facile
Come prevenire le truffe online
Guida pratica per riconoscere e prevenire le truffe online,
proteggendo te stesso e i tuoi dati.
Nell’era digitale, le truffe online sono diventate sempre più comuni. Offerte di lavoro troppo belle per essere vere, sconti eccessivi su prodotti di marca, email di phishing e altro ancora sono solo alcune delle tattiche utilizzate dai truffatori. Questa guida ti aiuterà a riconoscere e prevenire le truffe online, proteggendo te stesso e i tuoi dati personali.
Offerte di Lavoro Allettanti
Le offerte di lavoro che promettono guadagni elevati con poco sforzo sono spesso inganni.
Ecco alcuni segnali di allarme:
- Richiesta di pagamento anticipato: un vero datore di lavoro non chiederà mai soldi per iniziare a lavorare.
- Informazioni vaghe: se l’annuncio di lavoro è poco chiaro su dettagli come il tipo di lavoro e la retribuzione, fai attenzione.
- Contatti non professionali: email da domini generici (ad esempio, @gmail.com) o comunicazioni tramite messaggi istantanei sono sospetti.
Sconti Elevati e Offerte Improbabili
I truffatori spesso utilizzano sconti esorbitanti per attirare le vittime, ad esempio con:
- Prezzi irrealistici: se un’offerta sembra troppo bella per essere vera, probabilmente lo è. Confronta i prezzi con quelli di rivenditori affidabili.
- Verifica il sito web: controlla la presenza di una partita IVA valida, leggi le recensioni online e verifica l’URL del sito (preferibilmente dovrebbe iniziare con “https”).
- Metodi di pagamento sicuri: usa metodi di pagamento tracciabili e sicuri come PayPal o, in alternativa carte di credito, meglio se prepagate.
Mail di Phishing
Le email di phishing cercano di rubare informazioni personali o finanziarie. Ecco come riconoscerle:
- Mittente sospetto: controlla sempre l’indirizzo email del mittente. Truffatori spesso utilizzano indirizzi simili a quelli legittimi.
- Link sospetti: non cliccare su link contenuti in email non richieste. Passa il mouse sopra il link per vedere l’URL effettivo.
- Richiesta di informazioni personali: nessuna azienda seria chiederà informazioni sensibili via email.
Truffe su Social Media
I social media sono un terreno fertile per i truffatori. Ecco alcuni segnali di allarme:
- Concorsi falsi: diffida dei concorsi che richiedono il pagamento di una tassa di iscrizione o che chiedono informazioni personali dettagliate.
- Profili falsi: verifica sempre l’autenticità del profilo con cui interagisci, specialmente se richiede denaro o informazioni personali.
- Messaggi diretti sospetti: non cliccare su link ricevuti da sconosciuti o profili sospetti.
Truffe di Abbonamenti e Servizi
I truffatori spesso propongono abbonamenti a servizi a prezzi stracciati per poi addebitare costi nascosti. Ecco come difendersi:
Leggi le recensioni: cerca recensioni su siti affidabili prima di abbonarti a un nuovo servizio.
Condizioni contrattuali: leggi attentamente le condizioni d’uso e i termini contrattuali per evitare sorprese.
Verifica la disattivazione: assicurati che ci sia un modo semplice e chiaro per cancellare l’abbonamento.
Guida SPID
Come accedere ai servizi online tramite l'identità digitale
A cosa serve lo SPID?
SPID è il sistema di autenticazione che permette a cittadini ed imprese di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione con un’identità digitale unica. L’identità SPID è costituita da credenziali (nome utente e password) che vengono rilasciate all’utente e che permettono l’accesso a tutti i servizi online.
Di cosa hai bisogno per lo SPID?
Per richiedere e ottenere le tue credenziali SPID devi esser maggiorenne
e avrai bisogno di:
- un indirizzo e-mail
- il numero di telefono italiano del cellulare che usi normalmente
- un documento di identità valido (uno tra: carta di identità, passaporto, patente)
- la tua tessera sanitaria con il codice fiscale in corso di validità.
Come si usa lo SPID?
Utilizzare lo SPID è molto semplice:
dopo aver scelto il portale al quale si desidera accedere, si dovrà cliccare sulla sezione Area Riservata e da qui selezionare se si vuole entrare con CIE, CNS o SPID. Troverai una schermata simile a quella nell’immagine a fianco.
Una volta che effettuato l’accesso si potrà procedere alla richiesta del servizio, alla consultazione del documento o all’invio della domanda che si vuole inoltrare dal sito.
Prezzo SPID
Il prezzo dello SPID può variare in base al gestore scelto. Alcuni gestori applicano tariffe diverse per l’attivazione e il mantenimento del servizio.
Il pagamento avviene al momento dell’attivazione, mentre nulla viene richiesto per i singoli utilizzi successivi all’attivazione.
Tutti gli usi dello SPID:
Lo SPID consente di accedere a migliaia di siti e servizi digitali. Di seguito un elenco dei principali:
INPS: tramite SPID è possibile entrare nella propria area riservata e richiedere bonus, eventuali incentivi e svolgere tutte le operazioni tramite il sito consentite.
INAIL: in questo caso si potranno gestire tutte le comunicazioni e gli atti legati a un infortunio sul lavoro, sia dal punto di vista del lavoratore che del datore.
Agenzia delle Entrate: è possibile richiedere agevolazioni e sgravi fiscali, compilare e inviare il proprio 730, avere informazioni sul versamento di tasse e cartelle esattoriali, e consultare il proprio cassetto fiscale.
Servizi Lavoro: il sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali consente di visionare bandi di concorso e ottenere informazioni utili in caso si volesse avviare un’attività imprenditoriale.
Amministrazioni locali o regionali: in caso servissero certificati di residenza, documenti che riguardino il nucleo familiare, indennizzi o bonus locali e il cambiamento del medico di base, sarà possibile richiederli in pochi clic accedendo ai portali dedicati grazie allo SPID.
Registro Imprese: per visionare visure, bilanci e fascicoli accessibili in modo semplice e sicuro direttamente da casa propria.
NoiPa, IstanzeOnline e MIUR: consentono invece di accedere a tutti i servizi dedicati alla Pubblica Amministrazione e a chi vi lavora o vuole lavorarci tramite concorso.
Siti degli Ordini professionali (commercialisti, avvocati, giornalisti, ecc.).
Non azzardiamo
Il sovraindebitamento da gioco d’azzardo patologico
L’iter di esdebitazione previsto è destinato a coloro che non possono accedere alle procedure concorsuali previste dalla legge fallimentare, si rivolge in pratica a tutti i soggetti non fallibili con meno di 200 mila euro di fatturato certificato negli ultimi tre anni. Rientrano nel computo piccoli imprenditori, imprese, aziende agricole, liberi professionisti, start up innovative, anche enti no profit, oltre che lavoratori dipendenti e pensionati: oltre a essere soggetti non fallibili, gli altri presupposti ineludibili sono la certificazione della situazione di eccessivo indebitamento, e che non vi siano atti di frode nei confronti dei creditori dimostrati a proprio carico. Il beneficio immediato è che , una volta presentata la domanda, ogni atto esecutivo (pignoramento dello stipendio/pensione, aste immobiliari) viene bloccato e vengono sospesi gli interessi convenzionali o legali. Il debitore in questione può avvalersi di tre principali strade risolutive per giungere all’esdebitazione totale, presentando una proposta di rientro del debito ai creditori, accompagnata da una serie di documenti concernenti la propria situazione economica e personale, che verrà vagliata ed in seguito attestata da un Organismo di Composizione della Crisi (OCC), un ente indipendente e imparziale appositamente nominato. I piani previsti sono:
Il piano del consumatore
Una proposta di pagamento rateizzato dei propri debiti presentata ai creditori e richiedibile solamente da persone fisiche, incentrata sulla sostenibilità del debitore, dei suoi beni e dei suoi redditi.
L’accordo di ristrutturazione dei debiti
Tale procedura si rivolge a tutte le categorie di debitori e consiste in una sorta di concordato per cui il soggetto debitore avvia un percorso di parziale pagamento ai creditori. Se almeno il 60% dei creditori ritiene idonea tale proposta di pagamento ridotto del debito e la accetta, anche il rimanente 40% si adegua.
La liquidazione del patrimonio
Riservata a chi non è in grado di dare avvio a una proposta rivolta ai propri creditori. In questo caso l’operazione di esdebitamento prevede un percorso nel quale ogni bene di proprietà del debitore verrà venduto, in modo che il ricavato possa essere distribuito tra i creditori.
I debiti che possono essere cancellati grazie alla legge 3/2012 e quindi rientrano nelle procedure di sovraindebitamento sono quelli: verso le banche e finanziarie (quali mutui, prestiti personali, …), verso fornitori, privati (quali ad esempio i debiti di condominio), verso le Pubbliche Amministrazioni (come l’Agenzia delle Entrate-Riscossione). I soli debiti che non rientrano in questa legge e quindi NON possono essere eliminati sono quelli di mantenimento come ad esempio gli alimenti non pagati al coniuge.
Le ragioni che inducono le persone a indebitarsi oltremodo e a finire nel vortice dell’insolvenza sono molteplici, molto spesso subentrano situazioni patologiche, come la dipendenza dal gioco d’azzardo. La ludopatia è considerata dal Sistema Sanitario Nazionale italiano alla stregua di un disturbo mentale, ovvero “l’incapacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o di fare scommesse, nonostante l’individuo che ne è affetto sia consapevole che questo possa portare a gravi conseguenze”. Il debitore ludopatico, per accedere alla procedura di composizione della crisi, deve dimostrare che la propria condizione di sovraindebitamento non sia viziata da una natura colposa ma che si tratti di un’ effettiva patologia, accertando con adeguata documentazione medica, fornita dell’azienda sanitaria locale, di essere affetto da una vero e proprio disturbo psichiatrico.
Ai fini dell’ammissibilità va quindi fatta una distinzione tra l’attaccamento al gioco d’azzardo e il vero e proprio disturbo di gioco d’azzardo patologico inteso come un disturbo problematico persistente che porta a conseguenze cliniche importanti. In questa circostanza, il debitore ludopatico, poiché il comportamento che ha dato luogo alla condizione di sovraindebitamento (gioco d’azzardo) è certificato essere dipeso dalla patologia psichiatrica da cui è affetto, è considerato a tutti gli effetti “meritevole”. Al contrario, se il debitore risulta semplicemente una persona dedita al gioco, senza incorrere in una vera e propria patologia, non può essere considerato “meritevole”.
In conclusione, la giurisprudenza di merito riconosce la sussistenza del requisito della meritevolezza in capo al consumatore che si sia indebitato e sovraindebitato a causa del proprio (valutato e verificato) disturbo da gioco d’azzardo patologico.
Quando ci si riferisce al gioco d’azzardo si menzionano tipi di giochi diversi tra loro ma accomunati dal fatto di investire del denaro e il cui risultato dipende prevalentemente dal caso e non dall’abilità e dalle decisioni dei giocatori: dalle slot machine alle scommesse sportive, dal SuperEnalotto al Bingo. Il gioco d’azzardo patologico è un disturbo del comportamento che rientra nell’area delle cosiddette “Dipendenze senza sostanze”.
La dipendenza da gioco si distingue dal gioco ludico per la modalità maladattiva, ricorrente e persistente. Questa esercita un’influenza negativa e dominante nella vita del giocatore, portando al deterioramento dei valori e degli obblighi sociali, lavorativi e familiari, con conseguenti perdite finanziarie e problemi legali.
In Italia ne soffre, secondo i dati del 2018 dell’Istituto Superiore di Sanità, un milione e mezzo di persone, cioè più di due persone ogni cento; di queste solo poche migliaia sono in carico presso i servizi pubblici del SSN. Lo scarso accesso al percorso assistenziale è riconducibile al fatto che la dipendenza da gioco d’azzardo è stata inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) solo dal 2017 e molte persone ignorano che possono essere curate gratuitamente.
In accordo ai dati più recenti il gioco d’azzardo più diffuso in Italia è il “gratta e vinci”, cui seguono il Lotto e il SuperEnalotto, e al terzo posto le scommesse sportive. I più giovani sono tra i soggetti più attratti, si conta che dei 12 milioni di conti gioco aperti nel 2021, 1 milione e 300 mila sono riconducibili a giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni. A causa della pandemia molti giocatori si sono spostati sulle piattaforme online, ormai sempre più diffuse a macchia d’olio.
In Italia il gioco d’azzardo è molto pubblicizzato e facilmente praticabile, e nel 2022 il volume d’affari ha toccato cifre da record: oltre 136 miliardi di euro investiti in giocate (+22% rispetto all’anno precedente), più della spesa sanitaria pubblica dell’intero paese. Secondo l’ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) l’aumento è dovuto all’azione di repressione del gioco illegale, ma le inchieste giudiziarie dimostrano invece come la criminalità organizzata continui a gestire parti del settore legale e illegale. Dalla metà degli anni Novanta nel nostro paese si è cominciato a concedere sempre più autorizzazioni a sempre più esercizi e anziché ridimensionare l’accesso al gioco d’azzardo sono state fatte politiche per incentivarlo pensando che sarebbe servito a contrastare l’azzardo illegale, mettendo in secondo piano la ricaduta sociale causata dall’eccessivo consumo.
Interventi normativi
Gli interventi normativi che si sono succeduti nel tempo consentono di ritenere il settore di rilevante interesse per lo Stato. Il primo provvedimento in assoluto lo si rinviene in un Testo Unico in materia di pubblica sicurezza nel 1931. Le disposizioni in esso contenute disciplinavano la materia, esprimendo la preoccupazione del legislatore dell’epoca per la pubblica sicurezza verso l’attività di gioco e l’azzardo, considerato un rischio sociale. Con l’art 1 del d.lgs. 14 aprile 1948 nr 496, lo Stato ha riservato a sé l’organizzazione, l’esercizio e il controllo dell’attività ludiche, prevedendo sia l’esercizio diretto che la concessione a soggetti privati appositamente selezionati in ragione di garanzie di idoneità. Negli anni ‘90 l’Italia conosce una grave crisi valutaria.
Viene quindi avviato un nuovo processo di regolamentazione del settore, con lo scopo sottointeso di favorire, in nome del gioco sicuro, un versamento dei risparmi degli italiani nelle casse dello stato. Nel 1994 viene alla luce il gioco “Gratta e Vinci”, una lotteria che consente di conoscere immediatamente l’esito del gioco. La semplicità del gioco e l’azzeramento dei tempi di attesa dei risultati generano nei giocatori la compulsività, per superare la delusione della perdita. Dal 1997 si assiste a una continua implementazione di nuovi giochi per accrescere le opportunità di raccolta di scommesse. Aumentano il numero delle estrazioni del Lotto (da una volta a settimana a due volte a settimana). Il 3 dicembre 1997 è istituito il “SuperEnalotto” che ha fin da subito un grande successo e, non è un caso che proprio in quell’anno inizia ad essere usato dalla stampa il termine “ludopatia”. Con il D.lg. 8 luglio 2002, n. 138 il legislatore disciplina l’affidamento all’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS) delle attività di organizzazione, esercizio e controllo dei giochi, delle scommesse e dei concorsi pronostici. Il 31 maggio 2002 viene regolamentata per la prima volta la raccolta di scommesse effettuate per via telematica e a distanza sugli eventi sportivi. Nel 2006 con il Decreto Bersani gli operatori esteri possono offrire sul mercato italiano giochi di azzardo on line, inoltre vengono introdotte due nuove tipologie di gioco: le scommesse peer to peer e i giochi di abilità.
L’approccio alla materia inizia a cambiare a partire dal 2009, quando l’emergenza legata alla diffusione del fenomeno del gioco di azzardo pubblico e ai connessi fenomeni di nuova dipendenza è sotto gli occhi di tutti. La legge nr 88 del 7 luglio 2009 prevede nuove disposizioni di disciplina del settore, con il dichiarato scopo di perseguire la tutela del consumatore e dei minori. Viene introdotto il conto di gioco personale per la cui attivazione è necessario fornire il Codice fiscale e conseguente autolimitazione obbligatoria per il giocatore di tetti limite di spesa. Nel 2011 la Legge n. 111 di conversione in legge disciplina il divieto di partecipazione ai giochi con vincite in denaro per i minori. Nel 2012 la ludopatia viene riconosciuta come patologia da gioco d’azzardo. Con il D.lg. 13 settembre 2012 n. per la prima volta la ludopatia viene riconosciuta tra i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), viene dunque garantito al soggetto ludopatico il diritto alla cura presso il sistema sanitario pubblico. Il legislatore prevede un Piano d’azione nazionale, allo scopo di contenere i messaggi pubblicitari di giochi con vincite in denaro che possano incentivare la pratica del gioco, su giornali e riviste nonché nel corso di trasmissioni televisive e radiofoniche o di rappresentazioni cinematografiche e teatrali, nonchè per internet; divulgare avvertimenti sul rischio di dipendenza, prevedendosi chiarezza nella indicazione della percentuale di probabilità di vincita. Il Decreto ha previsto la costituzione di un Osservatorio per la individuazione delle misure idonee per contrastare sia la diffusione del gioco d’azzardo che la dipendenza a suddetti giochi. Con la Legge n.190 del 23 dicembre 2014 è prevista la destinazione di 50 milioni di euro l’anno, a decorrere dal 2015, per scopi di prevenzione, cura e riabilitazione di soggetti affetti da dipendenza da gioco d’azzardo. Con la Legge n.208 del 28 dicembre 2015 si prevede la riduzione dal 2017 del 30% il numero delle New Slot attive. Il D.lg. 12 luglio 2018, n. 87 tratta ex novo il tema della pubblicità, ponendo un generale divieto di pubblicità di giochi o scommesse dove sono previste vincite in denaro, e prevedendo un’eccezione per la promozione delle lotterie nazionali ad estrazione differita. La trasgressione del divieto comporta da parte dell’AGCOM una sanzione amministrativa pecuniaria. La legge di conversione del decreto impone ancora, in funzione della promozione di un gioco responsabile: l’indicazione della probabilità di vincita delle lotterie istantanee; l’affissione della scritta “questo gioco nuoce alla salute” su tagliandi delle lotterie istantanee, nelle sale da gioco e sugli apparecchi, e l’uso delle tessere sanitarie per impedire l’accesso ai minori.
Nel 2019 il legislatore interviene in più circostanze sul settore, evidentemente consapevole della necessità di introdurre norme di contrasto alla criminalità organizzata. Viene così creato il Registro unico degli operatori del gioco pubblico come strumento abilitativo per coloro che svolgono attività in materia di giochi pubblici; nonché un sistema di garanzia di maggiore tracciabilità dei flussi di denaro, prevedendosi che le società che possono emettere carte di credito, operatori bancari, finanziari e postali non possono recapitare denaro a favore di soggetti, privi di concessione e licenza, che offrono nel territorio italiano giochi, scommesse o concorsi pronostici in cui è prevista una vincita in denaro. Negli ultimi periodi si è provato a regolamentare ulteriormente il settore del gioco d’azzardo, principalmente riducendone e limitandone l’accesso: l’ultimo tentativo risale all’inizio del 2022, ma col cambio della maggioranza di governo i lavori in questo senso sono stati interrotti.
In conclusione, nel corso degli anni, il nostro ordinamento giuridico è intervenuto più volte per disciplinare la materia del gioco d’azzardo, sia per tutelare i soggetti più deboli, sia per contrastare il fenomeno della malavita organizzata e delle frodi. Ciò che sembra mancare è un testo unico in grado di raccogliere la disciplina che si è succeduta negli anni (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, leggi statali, regolamenti di funzionamento delle amministrazioni, leggi regionali, regolamenti ed ordinanze comunali), per comprendere quali siano le falle normative tutt’ora sussistenti, soprattutto alla luce del recente e incontrollato sviluppo avuto dal mercato online del gioco d’azzardo che, proprio per la sua non tangibilità, sembra sfuggire più facilmente al controllo delle autorità preposte.
Iniziativa realizzata con il patrocinio e il contributo del Comune di Modena nell’ambito del bando per la selezione di progetti e iniziative finalizzate alla promozione della cultura della legalità – anno 2023, previsto dal progetto “Percorsi di legalità” cofinanziato dalla regione Emilia-Romagna ai sensi della l.r. 18/2016.
Scegli consapevole - L.R. 4/2017
La tutela dei diritti del cittadino consumatore: fattore strategico per lo sviluppo del sistema economico della regione Emilia-Romagna
Le conseguenze della pandemia, i rincari dei costi delle fonti energetiche, la crisi economica e sociale provocata dall’emergenza e dalla conseguente perdita di opportunità di lavoro, hanno profondamente scosso l’economia del nostro paese facendo salire di oltre un milione i nuovi poveri nel 2020.L’attuale rapporto dei consumatori con il denaro è segnato da una “sempre più marcata insoddisfazione e pessimismo rispetto al futuro”, secondo l’indagine Ipsos presentata in occasione della 98a Giornata Mondiale del Risparmio. Inoltre, sul fronte dell’educazione finanziaria, l’Italia sconta la posizione di ritardo rispetto al confronto internazionale, confermata da numerose indagini, da ultima quella realizzata da Banca d’Italia nel 2020 che, peraltro, pone l’accento sulla necessità di alfabetizzazione finanziaria negli adulti, con un’attenzione specifica ad alcune fasce di popolazione (donne, anziani).
In questa situazione di precarietà, è necessario mettere in atto azioni preventive e di sostegno nei confronti delle fasce di popolazione che vivono una situazione di precarietà e vulnerabilità, attraverso attività specifiche volte a fornire gli strumenti di informazione e prevenzione di cui i consumatori del territorio necessitano, promuovendo una cultura volta al consumo consapevole e sostenibile, alla prevenzione del sovra indebitamento promuovendo la sensibilizzazione all’uso responsabile del denaro e maggiore informazione rispetto ai diritti dei consumatori nell’accedere ai servizi messi a disposizione dalle PA, con un’attenzione particolare al digital divide.
In quest’ottica, coerentemente con i tre ambiti prioritari di intervento evidenziati nel bando, gli obiettivi che il Centro per i Diritti del Cittadino – CODICI Emilia-Romagna e le associazioni partner, Unione Nazionale Consumatori Comitato Regionale Emilia Romagna, U.Di.Con Unione per la difesa dei Consumatori regionale Emilia Romagna, Assoutenti Emilia Romagna, Confconsumatori Emilia Romagna e ACU Associazione Consumatori Utenti Sede Regionale Emilia-Romagna vogliono raggiungere con il presente progetto a vantaggio dei consumatori del territorio, rispettivamente ai sopra citati ambiti di intervento, sono:
Promuovere la cultura del consumo consapevole
e sostenibile tra i cittadini del territorio
con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili; informare i consumatori, fornendo loro gli strumenti per orientare le scelte commerciali e di consumo sulla base dei principi di sostenibilità etica e ambientale; rafforzare la capacità dei cittadini-consumatori di decidere in autonomia e consapevolezza del corretto modello consumeristico a cui fare riferimento; contribuire alla definizione di buone pratiche e linee guida per consentire ai cittadini condotte di acquisto in linea con i principi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica; realizzare materiale d’informazione e di sensibilizzazione; coinvolgere le giovani generazioni sulle tematiche del progetto, anche con strumenti innovativi.
Formare ed educare al corretto utilizzo del denaro,
fornendo al consumatore-risparmiatore gli strumenti
per non rimanere vulnerabile (conoscenza delle regole base del credito e del debito, del risparmio e degli investimenti, delle assicurazioni e delle banche, dei mutui e dei finanziamenti, etc.); sensibilizzare ed informare i cittadini sui fenomeni da sovraindebitamento e sugli strumenti disponibili previsti dalla legislazione corrente volti alla loro risoluzione; formare ed informare i cittadini-consumatori sugli strumenti di pagamento digitali e sul loro utilizzo in sicurezza, con particolare riguardo all’uso delle cripto valute; supportare i soggetti in condizioni di fragilità socio-economica attraverso sportelli dedicati.
Promuovere l’informazione riguardo all’accesso
e alla fruizione dei servizi pubblici
con particolare riferimento all’accesso equo alle tecnologie da parte di tutti i cittadini, dunque prestando particolare attenzione ai cittadini vulnerabili o che affrontano i limiti del digital divide; formare ed informare sulla digitalizzazione dei servizi al consumatore; supportare i soggetti in condizioni di fragilità socio-economica attraverso l’attivazione di info point dedicati.
In collaborazione con:
CODICI (associazione proponente)
ACU Emilia Romagna
ASSOUTENTI Emilia Romagna
Confconsumatori Emilia Romagna
UNC Emilia Romagna
4
brochure
20
newsletter
45
interventi radio
4
interventi TV
20
infografiche
12
webinar
16
articoli
Anteprima pubblicazioni
Rete sportelli aperti ai consumatori 2023-2024
Nell’ambito dell’iniziativa, U.Di.Con. Emilia Romagna ha individuato i seguenti sportelli territoriali finanziati con fondi ex art. 148 della legge n. 388/2000
Gli sportelli si intendono quali punti di contatto qualificato a cui il consumatore – utente può rivolgersi per avere assistenza, informazione e supporto relativamente a questioni che attengono l’esercizio dei diritti, opportunità e rimedi previsti dalla legislazione regionale, nazionale ed europea a tutela del consumatore – utente.
Bologna
v.le Lincoln 48/A
orari di apertura: martedì, giovedì e venerdì 8.30 – 12.30 e 14.30 – 18.30;
Tel. 051 4086343, email: bologna@udiconer.it
Modena
via Pelusia 146 C
orari di apertura: dal lunedì al venerdì 9-13 e 15-19
Tel. 059 9784204, email: modena@udiconer.it
Sassuolo
Via Circonvallazione nord-est 185
orari di apertura: lunedì 8.30 – 12.30 e 15-17; martedì e mercoledì 10-12 e 14.30 – 18.30
Tel. 0536 1856495, email: provinciamodena@udiconer.it
Carpi
v. Dosi 6
orari di apertura: lunedì 8.30 – 12.30 e 15-17; martedì e mercoledì 10-12 e 14.30 – 18.30
Tel. 059 8678102, email: carpi@udiconer.it
Ferrara
Via Mortara, 275 - tel. 0532 1716289
orari di apertura: lunedì e giovedì 10-12 e 14.30-18.30; mercoledì 8.30-12.30 e 15-17