Negli ultimi anni, il fenomeno del “pezzotto” – ovvero l’utilizzo di dispositivi IPTV illegali per accedere a contenuti in streaming protetti da copyright, come partite di calcio e film – è diventato sempre più diffuso in Italia. Fino a poco tempo fa, le sanzioni per gli utilizzatori di questi servizi illeciti erano relativamente contenute, ma ora potrebbe arrivare una stretta significativa.
Nel maggio 2024, l’Agcom ha concretizzato quanto anticipato a settembre 2023, emanando multe a circa 6.000 “furbetti” del pezzotto. Le sanzioni, che variavano da 154 a un massimo di 5.000 euro, hanno colpito oltre 2.000 persone in circa 80 comuni italiani. Questi provvedimenti mirano a scoraggiare la pirateria digitale, che sottrae introiti ingenti agli operatori legali e alle società che detengono i diritti dei contenuti.
Oltre alle multe, si è ipotizzata la creazione di una blacklist per i recidivi e persino la possibilità di pene detentive fino a un anno per i casi più gravi.
In Parlamento è stata ora presentata una nuova proposta di legge da parte di Osnato e Mollicone (Fratelli d’Italia) e Toccalini (Lega) che punta a inasprire pesantemente le sanzioni contro chi utilizza il pezzotto.
Secondo questa proposta, le multe minime passerebbero da 154 a 500 euro. Ma la vera novità riguarda i trasgressori recidivi o coloro che scaricano un numero elevato di contenuti illeciti: per loro si prevedono sanzioni fino a un massimo di 16.233 euro.
Questa misura vuole essere un deterrente forte contro la diffusione di IPTV illegali, riconoscendo la gravità del danno economico causato dalla pirateria digitale.
La proposta di legge è attualmente in discussione e il suo destino sarà deciso entro settembre 2025. Solo allora si saprà se la stretta sulle multe diventerà realtà e in quale forma.