12 aprile: l’Emilia Romagna torna in zona arancione. Riaprono negozi e attività di servizio alla persona
Dopo la valutazione dei parametri di rischio e dello scenario epidemico, il responso è giunto: la nostra regione torna in zona arancione. Tirano un sospiro di sollievo molte attività che avevano dovuto chiudere i battenti durante la precedente zona rossa, primi tra tutti estetisti e parrucchieri.
Ma vediamo, nello specifico, quali disposizioni entrano in vigore con la zona arancione.
SPOSTAMENTI: consentiti solo nel comune di residenza dalle ore 5 alle 22, salvo comprovati motivi di lavoro, salute e necessità.
BAR E RISTORANTI: i locali sono chiusi al pubblico, ma resta possibile l’asporto, fino alle 18 per i bar e fino alle 22 per enoteche e ristoranti, e la consegna a domicilio, senza limiti di orario.
Riaprono i NEGOZI E LE ATTIVITÀ COMMERCIALI, inclusi i servizi alla persona come parrucchieri, barbieri ed estetiste. Gli esercizi commerciali all’interno di mercati, centri e gallerie commerciali e altre strutture ad essi assimilabili, rimarranno però chiusi nel fine settimana, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi e edicole.
MUSEI, MOSTRE, BIBLIOTECHE: sono sospesi le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, ad eccezione delle biblioteche dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione e degli archivi, fermo restando il rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemica.
Capitolo SCUOLA: si tornerà alla didattica in presenza, seppur al 50%, per tutti gli studenti emiliano-romagnoli delle superiori, dopo che gli alunni più piccoli, fino al prima media, erano già rientrati in aula a partire da mercoledì 7 aprile, quando erano stati riaperti anche nidi e materne. Da lunedì, rientro pieno anche per le classi seconde e terze delle medie.
VISITE A PARENTI E AMICI: Con il passaggio in zona arancione ritorna la possibilità di una visita a casa di amici e parenti: deve avvenire all’interno del territorio del proprio comune, tra le 5 e le 22, una sola volta al giorno nel limite di due persone oltre al nucleo familiare ospitante (fatta eccezione per i minori di 14 anni, persone con disabilità o non autosufficienti conviventi). Per chi vive in un comune al di sotto dei 5 mila abitanti, le visite ad amici o parenti, con le medesime modalità, sono consentite entro i 30 chilometri dal confine del proprio comune, quindi eventualmente anche in un’altra Regione o Provincia.
PALESTRE, PISCINE, CENTRI SPORTIVI: sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori.
L’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento interpersonale e senza alcun assembramento, con la prescrizione che è interdetto l’uso di spogliatoi interni ai circoli.
Questo articolo è stato “Realizzato con fondi Ministero Sviluppo Economico. Riparto 2020”