Alzato il target europeo per energie rinnovabili ed efficienza energetica
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Il 28 novembre la Commissione Itre, industria, ricerca energia del Parlamento europeo ha approvato la revisione della Direttiva efficienza energetica fissando un nuovo e più ambizioso obiettivo che alza i target proposti dalla Commissione e stabilisce nuovi principi su come sostenere economicamente l’uso di fonti di energia rinnovabili. Anche il diritto dei cittadini a produrre la propria energia senza dover pagare tasse esce rafforzato da questo voto.
In particolare sono stati approvati 2 provvedimenti, il primo, approvato con 43 voti favorevoli, 14 contrari e 7 astensioni, innalza l’obiettivo al 2030 al 35% di energie rinnovabili nei consumi finali di energia, contro il 27% proposto nel Pacchetto Energia pulita per tutti dal Consiglio europeo.
Per il settore dei trasporti, almeno il 12% dell’energia consumata in ciascuno Stato membro dovrebbe essere prodotta da fonti rinnovabili.
L’altro provvedimento, approvato con 33 voti favorevoli, 30 contrari e 2 astensioni, ha fissato al 40% l’obiettivo di riduzione del consumo energetico entro il 2030 a livello europeo, la Commissione europea aveva proposto una riduzione del 30%.
Ogni paese dell’UE dovrà ora fissare i propri target nazionali di efficienza energetica, necessari per raggiungere l’obiettivo generale di una riduzione del 40% del consumo energetico. Tali misure devono interessare tutte le fasi della catena energetica, compresa la generazione, la trasmissione, la distribuzione e l’uso finale.
L’obiettivo vincolante del 40% per l’efficienza energetica, si legge nel comunicato, si può tradurre in un consumo energetico in UE di un massimo di 1132 Mtep di energia primaria e di 849 Mtep di energia finale. Ciò comporterebbe una riduzione rispettivamente del 34% e del 31% rispetto ai livelli del 2005.
Gli eurodeputati chiedono agli Stati membri di togliere gli ostacoli all’autoproduzione per promuovere lo sviluppo dell’autoconsumo di energie rinnovabili e per garantire che i consumatori che autoproducono energia elettrica abbiano il diritto di consumarla e di installare sistemi di stoccaggio senza dover pagare alcun costo o tassa.
Gli eurodeputati vogliono aiutare le persone a creare cooperative di energie rinnovabili nelle loro comunità, dove possono installare congiuntamente pannelli solari, turbine eoliche o energia idroelettrica.
A che punto è l’Italia
Come sappiamo la direttiva europea prevede che entro il 2020 almeno il 20% di tutta l’energia consumata provenga da fonti rinnovabili, quali fotovoltaico, biomassa, idroelettrico o eolico.
Molti dei paesi membri sono sulla buona strada per raggiungere tali obiettivi.
L’Italia è fra i paesi che hanno già raggiunto nel 2015 l’obiettivo fissato per il 2020, ma la quota di energia rinnovabile consumata (17,5%) è minore rispetto a quella di altri stati. Nella vicina Austria, ad esempio, la quota di energia rinnovabile è del 33%.