Contatti e quarantena, cosa fare in caso di contagio
Nonostante sia più di un anno che imperversa la pandemia, c’è ancora confusione su come comportarsi in caso di contatto con un infetto (o probabile tale) e i periodi di isolamento e quarantena da rispettare. Cerchiamo di fare chiarezza. In caso di positività, bisogna prima di tutto accertarsi di che tipo sia perché in base a queste informazioni l’isolamento (o la quarantena) avranno una durata differente:
- Positivo asintomatico–la persona può rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo
- Positivo con sintomi–la persona può rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi
- Positivo a lungo termine – la persona, se continua a risultare positivo al test molecolare, può interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi, in caso di assenza di sintomi da almeno una settimana.È tuttavia il medico a decidere sulla base delle condizioni del paziente, tenendo conto anche dello stato immunitario delle persone interessate (nei pazienti immunodepressi il periodo di contagiosità può essere più prolungato).
Per quanto riguarda le scuole, il discorso è diverso, con il rientro in classe di molti ragazzi si ha già un aumento dei contagi ed è bene ricordare cosa fare quando i soggetti sono i bambini, che potrebbero reagire diversamente. In applicazione delle ultime ordinanze regionali:
- Positività nei nidi e nelle scuole d’infanzia – in caso di positività nei nidi o nelle scuole d’infanzia per i bambini e gli educatori della sezione viene disposto un periodo di isolamento domiciliare di 10 giorni (non più di 14). In particolare, lo stato di ‘contatto stretto’ viene esteso, oltre che ai compagni di classe e agli insegnanti, a tutto il personale che abbia avuto una “presenza prolungata” e una “significativa interazione”, presso la sezione stessa, nelle 48 ore precedenti all’emergere del caso, dal momento che i piccoli non indossano mascherine e non sono adeguatamente distanziati fra loro né con i docenti.
- Positività nelle scuole elementari e nelle scuole medie: – quando la nuova positività viene riscontrata in un alunno, tutti i compagni di classe vengono considerati contatti stretti e quindi la classe viene posta in isolamento, con effettuazione del tampone nasofaringeo al 10° giorno dall’ultimo giorno di frequenza del caso indice (precedentemente era al 14°giorno). L’isolamento degli alunni si interrompe a seguito di negatività del tampone che garantisce un rientro in classe in condizioni di tranquillità.
- Positività nelle scuole superiori – quando la nuova positività viene riscontrata in un alunno, tutti i compagni di classe vengono considerati contatti stretti e quindi la classe viene posta in isolamento, con effettuazione del tampone nasofaringeo al 10° giorno dall’ultimo giorno di frequenza del caso indice (precedentemente era al 14°giorno). L’isolamento degli alunni si interrompe a seguito di negatività del tampone che garantisce un rientro in classe in condizioni di tranquillità.
Per chi viene rilevato positivo al tampone del 10° giorno è disposta l’assenza dalla classe dell’alunno che, divenendo “caso”, viene poi inserito nei percorsi previsti per la positività al covid. In caso di positività di un docente, viene invece sospesa temporaneamente la didattica in presenza nelle classi frequentate dall’insegnante, in attesa che venga effettuato il tampone di controllo su tutti gli alunni coinvolti. In caso di test negativi, la classe può riprendere le lezioni in presenza dopo la comunicazione dell’Igiene pubblica dell’Ausl.
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