Newsletter_8 del 27.06.2017
27 Giugno 2017
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OBBLIGO VALVOLE TERMOSTATICHE: IL TERMINE ULTIMO È IL 30 GIUGNO
Ancora pochissimi giorni e scadrà il termine ultimo per rispettare l’obbligo di installazione delle valvole termostatiche negli impianti di riscaldamento centralizzato. Dell’argomento ci siamo già occupati nella news “Termovalvole, approvata la proroga al 30 giugno”, ricordando che i proprietari di casa dovranno essere a norma entro il 30 giugno 2017, pena l’applicazione di pesanti sanzioni.
Il montaggio dei dispositivi è previsto dal decreto di recepimento della direttiva 2012/27 dell’Unione Europea sull’efficienza energetica. La disposizione ha l’obiettivo principale di rispettare il Protocollo 20-20-20 che prevede entro quattro anni di ridurre del 20% le emissioni di gas serra, alzare al 20% la quota di energia ricavata da fonti rinnovabili e portare al 20% il risparmio energetico.
La normativa italiana che la recepisce prevede che tutti gli edifici con impianti di riscaldamento centralizzato devono dotarsi di contabilizzatori di calore, per quantificare il consumo di ogni singolo condomino, e termovalvole, che regolano la temperatura del riscaldamento in ogni singolo locale della casa.
In particolare, la valvola termostatica ha un funzionamento molto semplice. Se nell’ambiente in cui si trova il calorifero viene superata la temperatura impostata, ci sarà un impegno minore dell’impianto di riscaldamento – in modo da mantenere la gradazione alla soglia desiderata. La diretta conseguenza è che l’impianto lavora soltanto quando è necessario.
La maggior parte dei modelli di valvole hanno una temperatura che si imposta in base a dei numeri, da 0 a 5. Per mantenere sempre efficiente la termovalvola è bene aprirla al suo valore massimo (posizione 5) durante i mesi in cui il riscaldamento è spento, al fine di evitare che il dispositivo interno possa essere otturato da impurità presenti nel circuito. Durante la stagione invernale è invece consigliabile regolare la temperatura in ogni stanza a circa 20 gradi, a cui generalmente corrisponde il posizionamento del regolatore sul valore 3. Secondo gli esperti, ogni grado in più rispetto a questa soglia comporta un aumento dei consumi di circa il 7%.
Si calcola che la messa a norma del sistema garantisca un risparmio energetico pari ad una riduzione fino al 30% del costo della bolletta.
Per quanto riguarda la spesa delle valvole, varia – a seconda del modello – dagli 80 ai 120 euro per ogni calorifero. L’ammontare può essere in parte ammortizzato dal bonus fiscale del 65%, una detrazione valida per coloro che le monteranno contemporaneamente alla sostituzione della vecchia caldaia. La percentuale scende al 50% se l’intervento si riduce ai soli dispositivi da applicare in ogni casa.
Sono esentati dall’obbligo di rispettare la normativa i proprietari che si trovano tecnicamente impossibilitati all’installazione dei congegni o che non traggono un beneficio economico dal risparmio energetico. A giustificare l’esenzione, in entrambi i casi, sarà un’apposita relazione tecnica da parte di un progettista o di un tecnico abilitato.
Ricordiamo che il termine del 30 giugno è stato ottenuto grazie a una proroga richiesta dalle Associazioni di categoria, prime fra tutte Confedilizia che aveva segnalato al Governo la difficoltà da parte di molti utenti di adempiere all’imposizione. L’impedimento riguardava sia il ritardo con cui il decreto era stato approvato che l’impossibilità per le imprese di soddisfare le innumerevoli richieste. Tuttavia dal primo luglio non ci saranno scusanti per coloro che non sono in regola: la multa per chi non si rispetta la disposizione varierà dai 500 ai 2.500 euro per ciascuna unità immobiliare.
Adeguarsi alla normativa non è l’unico modo per risparmiare sulla bolletta del gas. È utile infatti effettuare un confronto delle tariffe su Segugio.it, il comparatore che permette di individuare l’offerta più conveniente sul mercato e di ridurre in maniera significativa la spesa delle famiglie.
“Realizzato nell’ambito del Programma generale d’intervento della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Ripartizione 2015”