Reddito di cittadinanza, le novità

Nell’accesa discussione fra le parti di governo sul futuro della discusso Reddito di Cittadinanza, il governo Draghi ha deciso di mantenerlo ma di modificarlo, dati gli scarsi risultati a fronte della spesa. Le modifiche apportate saranno diverse, si parte dal fatto che da adesso è possibile perdere il Reddito di Cittadinanza.

L’addio al reddito di cittadinanza scatta se, in caso di seconda offerta lavorativa, il beneficiario non accetta un lavoro anche temporaneo, della durata di tre mesi. Via il sussidio se si dice “no” alla seconda offerta di lavoro, dunque, anche per impieghi lontani dalla residenza del destinatario (oggi il lavoro deve essere collocato a 250 chilometri da casa). Finora era data al percettore del reddito di cittadinanza la possibilità di rifiutare tre proposte di lavoro.

La seconda modifica dell’impianto del beneficio “anti povertà” riguarda invece il taglio di cinque euro ogni mese in caso di rifiuto di offerta di impiego. La soglia massima del taglio rimane a trecento euro mensili. Questa riduzione non si applica alle famiglie i cui componenti sono inoccupabili o finché c’è un componente minore di tre anni o affetto da disabilità grave. Infine, anche la mancata presentazione al Centro per l’impiego dopo una convocazione farà decadere il beneficio.

Si spera che questo possa agevolare il reale funzionamento del Reddito di Cittadinanza, ad oggi più un sussidio che un vero e proprio aiuto a lungo termine. Che il sistema precedente non ha funzionato è sotto gli occhi da tutti: non solo numerosi cittadini lo hanno percepito non avendo i prerequisiti, ma sono anche parecchi quelli che lo percepiscono, lavorando in nero, creando un doppio danno alle casse dello stato (e di rimando alle tasche dei cittadini). Una buona notizia da questo punto di vista è l’inserimento di maggiori controlli sie pre-richiesta che dopo

Al cittadino non rimane che vedere se questa misura cancellerà davvero la povertà (come proclamato all’epoca dai promotori) o continuerà ad essere una spesa enorme a fronte di pochi risultati